Si è tenuta lo scorso 30 settembre all’Auditorium del Porto di La Spezia la 6° Edizione dell’Italian Cruise Day, l’evento dedicato agli operatori del comparto che fa il punto annuale sull’andamento della crocieristica in Italia. Dopo Venezia, Genova, Livorno, Napoli e Civitavecchia è stata l’occasione per lo scalo ligure di mettere in mostra quanto ha fatto e sta tuttora facendo per sviluppare il turismo delle crociere e predisporre al meglio l’accoglienza ai passeggeri. Come ogni anno sono stati presenti i rappresentanti delle compagnie di crociera che operano maggiormente in Italia (Msc, Costa, Royal Caribbean, NCL), autorità portuali, dirigenti delle amministrazioni. Fra le iniziative collaterali all’evento la Casa dei Porti Crocieristici Italiani e Spazio Giovani. Rispettivamente una kermesse di quanto gli scali italiani stanno approntando per il crocierista e di come abbiano implementato le proprie strutture e una premiazione di giovani studiosi interessati alle prospettive messe in campo dall’industria crocieristica.
Crocieristi, presente all’evento, vi propone quindi una sintesi dei numerosi dibattiti che hanno avuto luogo nel nuovo Auditorium di La Spezia, cercando di tradurre in poche considerazioni principali l’ampio studio statistico condotto da Risposte Turismo, ente organizzatore dell’Italian Cruise Day.
Nella mattinata, oltre a varie presentazioni ed introduzioni da parte degli organizzatori e dei maggiori ospiti, si è tenuta la sessione “La crocieristica in Italia: stato dell’arte e prospettive future”. Qui si è parlato soprattutto di numeri, andando a scoprire le oscillazioni percentuali che hanno interessato i vari scali italiani in termini di movimentazione passeggeri e toccate nave. Alla tavola rotonda, assai interessante, hanno preso parte Tomaso Cagnolato (CEO Terminal Napoli), Giovanni Lorenzo Forcieri (Presidente Autorità Portuale di La Spezia), Leonardo Massa (County Manager Msc Crociere), Franco Napp (Amministratore delegato Trieste Terminal Passeggeri), Gianni Rotondo (Direttore Generale Italia Royal Caribbean) e Mario Zanetti (VP Revenue Management Costa Crociere).
Dopo la premiazione di laurea (Italian Cruise Day ed Assoporti), nel pomeriggio, si è aperta una seconda sessione incentrata sull’accoglienza predisposta dai porti italiani verso i passeggeri crocieristi: “Benvenuti crocieristi! Le iniziative territoriali di accoglienza ed assistenza ai crocieristi”. Si è qui discusso di quanto i porti della penisola stiano facendo per migliorare le proprie strutture e le proprie organizzazioni per accogliere i turisti e guidarli nelle rispettive città. Fra i presenti al dibattito Ilaria Caprioglio (Sindaco di Savona) ed Emanule Garzia (Confcommercio Sud Sardegna), Francesco Paradisi (Senior Manager Business Development Italy NCL).
Ma come sta andando la crocieristica in Italia? Vediamo soltanto pochi numeri, sufficienti a farci capire quali sono stati i risultati 2015/2016 o cosa sia possibile prevedere per il prossimo anno. Anzitutto qualche curiosità. Civitavecchia, lo sappiamo, è il primo porto italiano per movimentazione di passeggeri, ed il 7° al mondo. Nel 2015 sono passati dai terminal laziali 2.271.652 crocieristi. La prima in questa classifica mondiale, per avere termine di paragone, è Miami, che ne ha visti transitare 4.915.576. Va da se che negli Stati Uniti il prodotto crociera sia altamente più sviluppato e diffuso che nel vecchio continente. Ma chi viaggia di più in Europa? Un tempo si sarebbe pensato agli inglesi, ma oggi sono i tedeschi: 1.813.000 nel 2015. L’Italia è terza in questa classifica, con 810.000 passeggeri, un dato che rappresenta un’inflessione rispetto agli anni precedenti. Se si vanno a guardare le classifiche dei passeggeri in imbarco, emerge però come sia il Bel Paese, in Europa, quello maggior coinvolto nell’offrire homeport alle compagnie di crociera. Nel 2015 in Italia si sono registrati 2 milioni di passeggeri in imbarco, di contro in Spagna “soltanto” 1.282.000 ed in Gran Bretagna 1.060.000. In termine di scali, è Venezia a primeggiare, con 679.816 imbarchi, seconda soltanto a Barcellona (684.907).
Nel 2015 complessivamente i passeggeri movimentati in Italia sono cresciuti di uno 0,7% rispetto all’anno precedente. I maggiori porti italiani hanno conosciuto un leggero incremento di toccate nave nel 2015 rispetto all’anno precedente anche se alcuni scali hanno visto un’inflessione: Civitavecchia -4,7%, Savona -17,2%, Genova -5,3%. Di contro hanno contribuito all’incremento complessivo, fra le altre, Venezia +6,8% e Napoli +11,5%. Complessivamente si registra un calo del numero di passeggeri italiani (il record rimane ancora quello del 2011). Il 2016 si concluderà, secondo le stime di Risposte Turismo, con un leggero incremento delle toccate nave, tendenza che si presume possa invertirsi nel prossimo anno per il quale si stimano circa il 3,6% di crocieristi movimentati in meno ed una percentuale del 4,2% di toccate nave in meno. Al Forum di La Spezia le autorità ed i rappresentanti delle compagnie non hanno dimostrato particolare apprensione per la tendenza registrata, attribuendola, nell’opinione della maggioranza, o congiunture economiche ed a cicli naturali del mercato crocieristico. Va ricordato che la situazione internazionale degli ultimi mesi non favorisce l’economia europea e non facilita il lavoro degli operatori del settore crocieristico. Ma è d’altro canto probabile che l’insicurezza del Medio Oriente e del Maghreb vada a favorire in qualche modo la penisola italiana, venendosi a ridurre la possibilità di altri scali nel Mediterraneo. Il mercato crocieristico ha conoscerà quindi un’ulteriore crescita al termine del 2016, sebbene con ritmi più lenti di quelli precedenti. Le previsioni sono quelle di un 2017 che sovvertirà questa tendenza, sia pure in percentuali che non sollevano l’allarme degli operatori del settore.
Gabriele Bassi
foto di Fabio Muratore