Quella che vedete sopra è la Kodak Instamatic 50 uscita in commercio nel 1963
Obiettivo 43mm, diaframma fisso a f11, due tempi di otturazione con un eloquente simbolo : nuvolo e sole; rispettivamente con 1/40 e 1/90 di secondo e il colpo di genio: pellicola 24 x 36mm in un caricatore che genera 24 scatti da 28×28.
Quindi facilità e portabilità a bassissimo costo ($15.95) il che consentiva a chiunque di scattare foto “a colori” con risultati dignitosi.
Oggi con l’avvento dello smart phone tutti possono scattare immagini, alcune anche di buona qualità, da condividere in rete.
Di fatto tutti hanno con se un notes per le immagini di tutti i giorni anche se è un’apparecchio non nato per fotografare.
Il limite che viene in mente per primo è quello relativo all’inesistenza dello zoom ( se non l’orribile digitale) e quindi l’impossibilità di avvicinare il soggetto, ma quello più importante è dato dall’uso di un sensore molto piccolo con forti problemi soprattutto con poca luce.
Il mercato è pieno di macchine fotografiche, dalle piccole ma sofisticate compatte alle reflex full frame.
Già qualche tempo sono state messe in commercio delle compatte con caratteristiche di buona qualità; hanno un buon zoom con ampia escursione focale a fronte di una notevole leggerezza e tascabilità .
Oltre alle compatte sono state commercializzate delle nuove macchine fotografiche dette bridge. La caratteristica delle bridge è quella di essere dotate di un ottica particolarmente performante che passa da un grandangolo ad un super tele con ben 60 ingrandimenti.
Molte di queste compatte e quasi tutte le bridge sono dotate di sistema di messa a fuoco più evoluto e sistemi esposimetrici quasi al livello delle reflex…… sono però accomunate dallo stesso problema degli smartphone: il sensore eccessivamente piccolo.
Due numeri per capire meglio:
-Uno smartphone ha un sensore da 1/3,2 pollici pari a 15,5 millimetri di superficie
-Una compatta ( e moltebridge) ha un sensore dan 1/ 2,3 pollici, pari a 28,5 millimetri di superficie
-Una reflex APS-C ha una sensore con 370 millimetri di superficie
La differenza tra la macchina base e la più sofisticata reflex quindi consiste essenzialmente in due elementi:
-qualità dell’obiettivo
-dimensione del sensore
Ci sono poi mille altri piccoli grandi ausili allo scatto che vanno dal sistema autofocus a quello espositivo… molto però è concentrato su obiettivo e sensore le cui dimensioni sono peraltro proporzionali: più è grande il sensore, più è grande l’obiettivo a parità di prestazioni.
Questa premessa è necessaria per capire come mai troviamo in commercio piccole compatte con un numero elevato di ingrandimenti, uno zoom estremamente potente, leggere ma con sensore piccolo e risultati scadenti in condizioni di scarsa illuminazione ed al contrario reflex con obiettivi che raramente superano i 10 X, piuttosto pesanti ed ingombranti con sensori grandi che ottengono ottime immagini anche con poca luce ed alta sensibilità.
Si tratta ora di capire quale sia la macchina fotografica più adatta per un crocierista o più in generale in un viaggio per avere un giusto rapporto di qualità d’immagine, prestazioni e compattezza
Uno dei lati peggiori delle crociere sono le escursioni con tempi molto brevi; quindi poco tempo a disposizione per fare fotografie di qualità; soffermarsi a studiare l’inquadratura spesso risulta impossibile per cui la maggior pare delle foto sono fatte al “volo”. E’ chiaro come la reflex sia in assoluto la macchina migliore per poter fare fotografie ma ha anche dei dei problemi: il peso della macchina ed il peso delle ottiche diventa spesso un impegno durante le escursioni e si corre il rischio, pur avendo la reflex nello zaino, di usare il cellulare.
Da pochi mesi sono state messe in commercio, a costi non proprio popolari, delle nuove macchine dotate li un sensore con una superficie di un pollice, più piccola rispetto alla reflex ma quattro volte superiore rispetto alle vecchie compatte e Bridge.
Il risultato è di avere una nuova macchina abbastanza tascabile che può fare fotografie anche a 400/800 ISO senza manifestare particolari problemi di grana e di rumore sul fotogramma.
Il vantaggio fondamentale è di poter disporre di un’ottica “tuttofare” con una macchina piuttosto compatta, nel caso di Lumix addirittura tascabile, con obiettivo ed un’elettronica di tutto rispetto che ci può venire in aiuto in mille occasioni difficili.
Mi limito a segnalarvi tre macchine estremamente con caratteristiche a mio avviso ottime tutte con sensore da 1”
La Panasonic Lumix DMC TZ 100 con obiettivo Leica 10x focale 25/250
La Canon PowerShot G3 X con zoom da 25X ,focale 24/600
La Sony RX10 con obiettivo Carl Zeiss (diaframma fisso !! 2.8) focale da 27/200
In rete potrete trovare numerose prove delle tre macchine, personalmente credo che sia solo l’inizio di una nuova classe intermedia di fotocamere finalizzata a chi non vuole portare con se una reflex ma desidera ottenere un buon risultato fotografico.
LC