Quello che stiamo vivendo è sicuramente il periodo d’oro del turismo crocieristico che, passata la crisi economica iniziata nel 2008, ha ripreso una crescita che sembra senza fine. Di questa situazione ne stanno beneficiando i cantieri navali specializzati nella costruzione di navi da crociera che vedono i loro portafogli ordini stracolmi: 54 sono le navi attualmente in ordine superiori alle 50.000 tonnellate di stazza lorda, 60 se abbassiamo questo limite alle 40.000 t.s.l. (dimensioni che indicano una nave grande secondo il decreto Clini-Passera del 2012). In questi numeri non sono comprese le opzioni, quindi probabilmente a breve il conteggio salirà ulteriormente (visto le tante trattative in corso). Se poi ci aggiungiamo anche le navi più piccole come quelle expeditions questi numeri salirebbero ancora.
Ma in questo articolo ci concentreremo sulle navi sopra le 40.000 t.s.l., cioè quelle più frequentate da un crocierista medio. L’industria navalmeccanica delle navi bianche attualmente è quasi un monopolio europeo dove ci sono tre grandi soggetti a farla da padrone. Parliamo della tedesca Meyer Werft (che gestisce anche il cantiere finlandese di Turku), dell’italiana Fincantieri (che gestisce anche Vard) ed infine di STX France che è proprio in queste settimane è stata al centro della cronaca politico-economica.
E al di fuori di questi grandi gruppi? In effetti ci sono pochi altri cantieri che possono ambire a far parte della partita. Il gruppo Mitsubishi Heavy Industries ha abbandonato la competizione dopo il disastroso andamento finanziario della commessa AIDA. In estremo oriente c’è poi la cinese CSSC che a seguito di un accordo con Fincantieri e Carnival Corporation sta provando ad entrare in questo business. Infine un altro colosso armatoriale “made in China”, Genting Honk Kong, ha fatto una scelta diversa, cioè comprarsi dei cantieri in Europa dove c’è il know how necessario per lavorazioni così complesse. La scelta è caduta sui 3 stabilimenti tedeschi di Nordic Yards e sul Lloyd Werft: il nome scelto per questo nuovo gruppo è MW Werften ed attualmente sono in fase di organizzazione per essere in grado di cominciare a lavorare su commesse più impegnative.
Ora vediamo nel dettaglio gli ordini già ufficializzati da ogni compagnia, in rigoroso ordine alfabetico per non scontentare nessuno.
AIDA Kreuzfahrten (gruppo Carnival Corporation) ha in ordine due navi dual fuel da 180.000 tonnellate di stazza lorda che verranno realizzate da Meyer Werft a Papenburg con consegne nel 2018 e nel 2021.
Carnival Cruise Line (gruppo Carnival Corporation) ha in ordine con Fincantieri due ulteriori navi di classe “Vista” da 133.500 t.s.l. che saranno realizzate nello stabilimento di Marghera con consegne nel 2018 e nel 2019. Poi altre due navi dual fuel da 180.000 t.s.l. sono state commissionate al cantiere Meyer Turku con completamento previsto nel 2020 e nel 2022.
Celebrity Cruises (gruppo Royal Caribbean) ha in ordine con STX France quattro navi della nuova classe “Edge” da 129.500 t.s.l. con consegne nel 2018, 2020, 2021 e 2022.
Costa Crociere (gruppo Carnival Corporation) divide anche lei i propri ordini tra Italia e Finlandia. Con Fincantieri ha in ordine due navi evoluzione della classe “Vista” da 135.500 t.s.l. dedicate al mercato cinese che saranno realizzate negli stabilimenti di Monfalcone (2019) e Marghera (2020). Con Meyer Turku invece è in programma la costruzione di due navi dual fuel da 183.200 t.s.l. con consegne nel 2019 e nel 2021.
Crystal Cruises (gruppo Genting Hong Kong) ha per ora in ordine una sola nave da 117.000 t.s.l. che verrà costruita da MW Werften con l’entrata in servizio prevista per il 2022.
Disney Cruise Line ha in ordine una nuova classe di navi dual fuel da 135.000 composta da 3 unità. Verranno realizzate da Meyer Werft a Papenburg ed entreranno in servizio rispettivamente nel 2021, nel 2022 e nel 2023.
Dream Cruises (gruppo Genting Hong Kong) si appresta a ricevere la sua seconda ed ultima nave da 150.000 t.s.l. evoluzione del prototipo “Breakaway” di NCL. Sarà consegnata da Meyer Werft nel corso del prossimo autunno.
Holland America Line (gruppo Carnival Corporation) ha in ordine con Fincantieri altre due navi da 99.000 t.s.l. di classe “Koningsdam”. Saranno realizzate a Marghera con consegne nel 2018 e nel 2021.
MSC Crociere è la compagnia con il piano di nuove costruzioni più imponente, ben 7 navi opzioni escluse. Con Fincantieri ha in costruzione le due navi di classe “Seaside” da 154.000 t.s.l.; entrambe sono in costruzione a Monfalcone. La prima sarà consegna a novembre e la seconda l’anno prossimo. Ma è con STX France che la compagnia di Aponte ha il grosso delle nuove commesse. Nel 2019 vedrà la luce la seconda nave di classe “Meraviglia” da 171.500 t.s.l., seguita da due navi di classe “Meraviglia-plus” da 177.100 t.s.l. in consegna nel 2019 e nel 2020. Infine sempre allo stabilimento di Saint Nazaire è stata affidata la realizzazione della classe “World”; si tratta per ora di due navi dual fuel da 200.000 t.s.l. con consegne nel 2022 e nel 2024.
Norwegian Cruise Line (gruppo NCL Holdings) pure non scherza con i nuovi investimenti: ha in ordine ben 6 nuove navi. Si tratta di altre due di classe “Breakaway Plus” da 167.800 t.s.l. in ordine a Meyer Werft (consegne 2018-19) e quattro della nuova classe “Leonardo”da 140.000 t.s.l. assegnate a Fincantieri (consegne 2022-23-24-25).
P&O Cruises (gruppo Carnival Corpration) ha in ordine una nave dual fuel da 180.000 t.s.l. che sarà realizzata a Papenburg da Meyer Werft con consegna nel 2020.
Princess Cruises (gruppo Carnival Corpration) ha in ordine altre tre navi di classe “Royal” da 143.700 t.s.l tutte in carico allo stabilimento Fincantieri di Monfalcone ed in consegna nel 2019, 2020 e 2022.
Regent Seven Seas Cruises (gruppo NCL Holdings) ha in ordine la seconda nave di classe “Explorer” da 55.200 t.s.l. che sarà costruita dallo stabilimento Fincantieri di Ancona con consegna nel 2020.
Royal Caribbean International (gruppo Royal Caribbean) ha in ordine 6 nuovi colossi. Altre due navi di classe “Oasis” da 230.000 t.s.l. assegnate STX France con consegne nel 2018 e nel 2021. Altre due navi di classe “Quantum” da 168.600 t.s.l. in ordine a Meyer Werft il cui completamento è previsto nel 2019 e nel 2020. Infine due navi dual fuel della nuova classe “Icon” da 200.000 t.s.l. ordinate a Meyer Turku e che prenderanno il mare nel 2022 e nel 2024.
Saga Cruises invece aspetterà il 2019 per ricevere da Meyer Werft la sua prima nuova costruzione da 55.900 tonnellate di stazza lorda.
Star Cruises dovrebbe mettere in servizio nel 2021 e nel 2022 le sue prime due navi della sua nuova classe “Global” da 204.000 t.s.l.; visto che saranno realizzate dal neonato gruppo MV Werften c’è da prendere con le pinze queste date ipotetiche visto che hanno già subito delle dilazioni rispetto a quanto inizialmente comunicato.
TUI Cruises (joint venture tra Royal Caribbean e TUI) invece nel 2018 e nel 2019 riceverà da Meyer Turku due nuove navi evoluzione del prototipo “MS3” da 111.500 tonnellate di stazza lorda.
E per ultima Virgin Cruises che debutterà con le sue prime tre navi da 110.000 t.s.l. che saranno realizzate da Fincantieri a Sestri Ponente con consegne nel 2020, 2021 e 2022.
Per quanto riguarda le navi da 40.000 t.s.l. qui è Fincantieri in assoluto a farla da padrona con 5 ulteriori navi da consegnare a Viking Ocean Cruises da 47.800 t.s.l.; la prima di queste sarà consegnata ad Ancona il mese prossimo, poi le altre in sequenza nel 2018, 2019, 2021 e 2022. Infine a Sestri Ponente verrà completata l’anno prossimo la seconda unità di 41.700 t.s.l. di classe “Encore” per Seabourn Cruise Line.
Per concludere vanno sottolineate due tendenze che si evidenziano da questa valanga di ordini. In primis quella del gigantismo navale che permette grazie elle economie di scala di costruire navi che garantiscono margini di guadagno maggiori (e prezzi più bassi per noi crocieristi). Infine la svolta sempre più green di questa industria che si sta orientando sempre più verso la costruzione di navi dual fuel che saranno in grado di navigare anche a GNL con notevoli miglioramenti per l’ecosostenibilità del turismo crocieristico.
Matteo Martinuzzi