Non credevo che i fiordi fossero così belli, il tempo ci ha aiutati molto e sicuramente ci ha consentito di fare delle escursioni senza l’incubo della pioggia.
La crociera era stata prevista da tempo; all’inizio dovevamo essere solo pochi amici ma poi il gruppo si è ingrandito e alla fine eravamo più di trenta.
Come tutti sapete la crociera è prettamente mirata alla natura e agli spettacolari scorci che possono essere visti solo in Norvegia.
L’aspetto storico è limitato in gran parte al dominio vichingo; purtroppo i Vichinghi non costruivano con la pietra ma utilizzavano il materiale più diffuso nella zona; il legno certamente non manca, ma lascia ben poche traccie nei siti archeologici.
Ho parlato dei Vichinghi per un motivo ben preciso; dopo tanti anni finalmente ho trovato un teatro stracolmo di persone che ascoltavano un conferenziere che parlava di storia, di cattedrali in legno o in pietra, di battaglie e di conquiste e di quello che era accaduto millenni prima nei luoghi che avremmo visitato.
Quest’infarinatura storica, imprevista ,inattesa e graditissima, mi ha proiettato nel passato quando questa abitudine era diffusa nella maggior parte delle crociere.
Dopo la mia esperienza non positiva con Pacifica non nego che ero molto perplesso nel riaffrontare una crociera di 11 giorni con Costa.
Subito, la prima sera a cena mi è stato portato un piatto di pasta con sette sedani.
Non ho toccato il piatto, ho chiamato il cameriere che ha chiamato il metre……tutto si è risolto: ci siamo chiariti ed è andata perfettamente.
A questo proposito devo dire che il cibo è stato di ottimo livello nel 90% dei casi;Giovanni Guidolini è stato un’ottimo Chef.
Abbiamo optato per l’escursione che porta da Hellesylt a Geiranger, piuttosto lunga ma sicuramente in grado di dare un’idea migliore del fiordo e dei suoi dintorni.
La cosa che più impressiona arrivando in Norvegia è la quantità di ruscelli, torrenti e cascate di ogni dimensione ed altezza, il tutto in una natura incontaminata; c’è anche da dire che tutte le costruzioni sono di dimensioni relativamente piccole e per la maggior parte eseguite con un grande rispetto per l’ambiente.
Qualche nuvola…per fortuna si sono dissolte rapidamente
Capo Nord è uno di quei posti “mitici” come lo è in Portogallo Cabo da Roca, vicino Sintra “Aqui… Onde a terra se acaba e o mar começa….” .
In realtà sono posti con un fascino particolare solo perchè rappresentano qualcosa nella nostra cultura, così come potrebbe essere Capo Horn o Capo di Buona Speranza. Come ho premesso in apertura del post, in Norvegia sono rimasti pochissimi insediamenti del passato.
C’è da dire che quel poco che hanno, come il quartiere Anseatico di Bergen, come vedrai, li conservano in modo perfetto.
Dal punto di vista naturalistico non ci sono discorsi da fare, certi spettacoli li puoi vedere solo in quei posti…l’aspetto storico, se paragonato all’area del mediterraneo, risulta essere “scarno”.
Ma qualcosa di interessante c’è.
Una ventina di anni fa, leggendo Fotografare, trovai un’articolo con uno splendido servizio fotografico sulle isole Lofoten.
Rimasi affascinato dalle immagini di luoghi così lontani dal mio modo totalmente mediterraneo di concepire il mare e non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovato in mezzo a quelle palafitte rosse.
La giornata è fredda e piovosa, perfettamente in tema con le Lofoten…forse un tempo diverso sarebbe stato inadatto alla scenografia.
Di solito tutte le situazioni “nuove” generano interesse e curiosità e la natura dei fiordi è talmente diversa da quella a cui siamo abituati che è inevitabile esserne coinvolti.
Le sensazioni che ho provato durante questa crociera sono state particolari;
è vero che ogni viaggio è una storia a se ma questi luoghi hanno la capacità affascinarti immediatamente.
La mattina del 23 giugno si arriva a Trondheim.
Non abbiamo organizzato alcuna visita organizzata, l’idea del gruppo è di visitare la Cattedrale di Nidaros voluta da Re Olav e costruita tra il 1070 e il 1300.
Caratteristica dell’opera è il fatto che fu iniziata in stile Romanico( e lo stile e identificabile all’interno della cattedrale in corrispondenza del transetto) e completata in stile Gotico.
In verità la parte gotica della cattedrale relativa alla navata, stilisticamente è diversa; la parte che precede il transetto è molto più slanciata rispetto a quella che lo segue con pilastri a fascio diversi e diversa fattura della vela…..ma in 230 anni le tecniche costruttive si evolsero, e nella Cattedrale di Nidaros si vede molto bene.
Purtroppo non ci è stato consentito l’uso della macchina fotografica e della videocamera all’interno della Chiesa.
Un vero peccato.
Arrivati a Trondheim è iniziata una macchinosa manovra di attracco durante la quale ho approfittato per osservare come i gabbiani giocassero con il vento.
La cosa che mi ha colpito è il dominare del silenzio rispetto ai rumori; non voglio neanche fare un lontano paragone con Roma che credo sia tra le città più rumorose, ma (mercato escluso) girando per le vie di Bergen sembrava di girare per le calli di Venezia (al mattino presto…Rodolfo credo possa confermare
Il punto di ritrovo con la navetta è su un lato di un parco con un piccolo lago al centro.
Inutile dire come tutto sia curato, curato a tal punto che mi è sorta una domanda…. dalle piante non sono cadute foglie secche: le ipotesi sono quindi tre.
n° 1 Hanno ottenuto piante che non perdono foglie per non sporcare i marciapiedi; le bio tecnologie sono miracolose
n° 2 Hanno assoldato una serie di uomini invisibili che raccolgono le foglie prima che cadano a terra.
n°3 Non sono riuscito a capirlo per cui ci debbo ritornare
Ecco questa soluzione mi sembra essere la migliore….anche perchè non molto distante dalla piazza e poco prima del Quartiere Anseatico c’è uno splendido mercatino del pesce
dove potrei restare ore tra gamberoni, aragoste, granchi , stoccafissi è il sempre presente salmone in tutte le possibili configurazioni.
Una passeggiata in quel mercato e il colesterolo crolla, gli omega3 son talmente tanti che si assorbono con la respirazione.
Molto bella è la realizzazione di numerosi elementi di arredo urbano, tutto mai scontato e con un buon livello di originalità.
Nel rispetto delle forme tradizionali, gli architetti hanno inserito grandi superfici vetrate e serre in buona parte degli edifici in ristrutturazione.
Le vetrate sono realizzate con vetrocamera basso emissivo a due intercapedini riempite di gas inerte (argon presumo); questo “pacchetto” consente una coibentazione elevatissima, i vetri basso emissivi bloccano la fuoriuscita dei raggi infrarossi prodotti dai sistemi di riscaldamento riflettendoli all’interno dell’immobile.
Quindi una tecnologia adeguata consente di avere grandi superfici atte a far passare la luce in un paese che per sei mesi l’anno è il regno della luce, ma altri sei mesi è il regno del buio.
Il quartiere Anseatico ( Bryggen ) di Bergen è stato incluso dall’Unesco tra i patrimoni dell’Umanità.
E’ della prima metà del XIV secolo e seppur costruito in legno, dopo aver affrontato più di un’incendio è arrivato a noi in condizioni quasi perfette; restaurato sempre in maniera maniacalmente fedele all’originale, ci consente di vivere perfettamente l’ambiente medioevale.
Sotto ho postato alcuni scatti realizzati all’interno del Bryggen. Da notare che quasi tutto il quartiere era pavimentato con delle tavole di legno messe a tolda di nave, con una certa distanza tra di loro(circa un centimetro). Sotto il tavolato un sistema per la raccolta delle acque piovane: Bergen è una città con un indice di piovosità elevatissimo.
Al centro del quartiere ho avuto la sensazione di trovarmi sul palcoscenico del Teatro shakespeariano di Roma , con la differenza che il Globe Theatre è stato ricostruito come fedele replica di un teatro Elisabettiano, nel Bryggen tutto è vero e ancora pieno di vita.
ps.
La lega Anseatica era una corporazione tedesca che operava nel commercio in tutto il Nord Europa
Ci sono luoghi che restano impressi nella nostra mente immediatamente; in questo forum molti di noi hanno avuto la fortuna di visitare posti unici ed irripetibili.
Con posti unici mi riferisco chiaramente sia a luoghi d’interesse storico archeologico che naturalistico.
Ma l’unicità di ciò che si guarda dipende soprattutto da chi e da come lo guarda e dall’idea che ci si è fatti di quel luogo.
Lo stupore che colpiva i viaggiatori dei secoli scorsi nella nostra società è mitigato da mille informazioni che possiamo ottenere in qualsiasi momento dai media.
Chi non ha mai visto la Cappella Sistina e la vede dal vivo non può essere stupito quanto i nostri nonni o padri.
Questa premessa è solo per tentare di spiegare cosa ho visto e cosa mi aspettavo di vedere.
All’alba del 18 giugno, quando mi sono svegliato, verso le 5 , eravamo già da tempo in navigazione nel fiordo e prossimi a Hellesylt.
Per abitudine non chiudo mai la tenda oscurante della cabina quindi vidi subito che il chiarore , presente quasi tutta la notte, era aumentato notevolmente.
Ma la luce che percepivo era lattiginosa.
Aperta la tenda lo stupore è stato totale. Ho infilato la giacca a vento e sono uscito sul balcone; mi aspettavo le immagini dei documentari, mi aspettavo di vedere le cascate che si gettano nel fiordo…invece ne sentivo il rumore in un silenzio irreale.
Ma la nave si muove e con essa si muovono e cambiano costantemente le prospettive, la nebbia si alza e quello che prima era solo immaginazione o supposizione diventa realtà.
Una realtà diversa da quella che mi aspettavo, quindi prima la sensazione e poi la percezione hanno cambiato tutto quello che era la mia conoscenza (riferita) di quei luoghi: la realtà è stata molto più bella di qualsiasi cosa mi aspettassi.
Mentre Deliziosa si muoveva lentamente nel fiordo spostando il mio punto di vista, il sole e la brezza facevano spostare gli strati di nebbia ; vicini o lontani che fossero erano come quinte mobili di un teatro che rivelavano o celavano scenari stupendi.
E’ un’esperienza che va vissuta e che io ho avuto la fortuna di vivere con la complicità del tempo che dalle nubi ci ha portato alla foschia e quindi ad un sole unico.
Mi rendo conto che le sensazioni che ho vissuto sono del tutto personali e filtrate dai miei occhi, dalle mie esperienze passate.
Ho cercato di trasmetterle tramite le immagini ed i video…era però necessario che scrivessi qualcosa e che spiegassi le mie sensazioni.
In fondo le foto sono state scattate (come sempre) dal mio punto di vista… e non è solo fisico.
Saluti
Leonardo